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Fare l’insegnante oggi, una sfida continua!

Quest’anno sono esattamente dieci anni da quando sono entrata in classe, come insegnante intendo. Quest’anno è anche l’anno in cui ho deciso di prendere una pausa. Uno dopo l’altro sono volati, ricchi di avvenimenti personali e professionali. Un giorno dopo l’altro, dove si sono susseguite sfide e momenti di soddisfazione, ma anche delusioni e rammarico.

Ora era proprio venuto il momento di prendere una pausa e riavvolgere il nastro degli avvenimenti, cercando di capire se sto navigando nella giusta rotta perchè oggi fare l’insegnante è un’esperienza che mette alla prova quotidianamente.

Il primo giorno in cui sono entrata in una classe da insegnante, mi tremavano le gambe dalla felicità e avevo la voce rotta dell’emozione nel fare l’appello. Poco dopo ho preso coscienza che la scuola non era proprio come me la ricordavo, come l’avevo vissuta da studente. La prima reazione è stata la voglia di fuggire. Ma mi è mancato il coraggio, oppure ha vinto la passione per la sfida e mi sono rimessa a studiare.

Mi sono rimessa in gioco per capire che cosa potevo fare per poter aiutare questi ragazzi, che mi sembravano sempre più lasciati a loro stessi, soli nella moltitudine. Iperprotetti e troppo vulnerabili.

L’autorità del ruolo del professore lascia spazio all’autorevolezza che è necessario conquistare leggendo e studiando, mettendosi con empatia dall’altra parte.

E così mentre leggevo e scoprivo nuove pedagogie e universi paralleli, mi rendevo sempre più conto di come la scuola pubblica parlasse linguaggi diversi. Forse per necessità o impossibilità al cambiamento.

Anche la scuola è fatta da uomini e donne e spesso riflette le fragilità e i punti di forza di questi ultimi, tutto nella normalità. Il problema è che abbiamo a che fare con materia in formazione, materia preziosa. Bambini, il nostro futuro. Il futuro della nostra società.

Troppo poco ci rendiamo conto di questa grande responsabilità. Insegnare non è un lavoro come un altro, è carico di responsabilità.

Quest’anno, dopo dieci anni, una pausa mi è sembrata necessaria. Fisicamente non reggevo più la fatica di un lavoro che ho imparato ad amare piano piano, ma che non potevo più svolgere secondo il volere di altri, senza seguire i miei principi. Fare l’insegnante oggi è una vera sfida!

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