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Diventare attori attivi della propria formazione

Richiamando la Farm School, partecipiamo con i ragazzi alla Festa del paese

Con questo post vorrei inaugurare una nuova categoria di articoli che spero di arricchire sempre più, con l’intento di condividere reali esperienze svolte in classe o con gruppi di ragazzi e bambini. Si tratta di descrizioni di progetti incentrati sulla didattica del fare che rende i bambini/ ragazzi attori attivi della propria conoscenza. Spunti di riflessioni, percorsi in parte già strutturati e che è possibile replicare adattandoli alle proprie realtà.

Il progetto che vorrei qui presentare è stato svolto su due anni scolastici a partire dall’II quadrimestre di una classe seconda media e proseguito nel mese di settembre successivo quando la classe era diventata oramai una terza. Si tratta di un Laboratorio di scrittura di sé come strumento di formazione dell’identità.

Il tema generativo e il suo sviluppo

Il tema generativo trattato è il cibo in quanto contesto di significato capace di attivare ricordi, emozioni, progettualità. Esso viene esplorato in riferimento al suo contributo alla costruzione dell’identità e si sviluppa su due piani: il primo è il riconoscimento della storia personale, la memoria autobiografica; mentre il secondo è il ricordare prospettico, la cura del progetto di sé.

Il primo punto è legato al ricordo, come la possibilità di riconoscere delle relazioni tra diversi momenti temporali, richiamando la teoria della stabilità, in riferimento alla familiarità tra il passato e la situazione attuale (necessità di percepirsi stabili nel tempo rispetto ad una determinata caratteristica); e quella del cambiamento, in riferimento alle differenze rispetto alla situazione attuale (rilevanza dei ricordi che documentano il cambiamento).

Nel secondo punto il ricordo viene concepito come momento di costruzione di ciò che si vorrebbe essere. La cura del progetto di sé richiede la disponibilità all’ascolto, sia introspettivo che nella relazione con gli altri: attraverso la riflessione personale e la curiosità per le esperienze altrui si procede aprendo alle seguenti tematiche proposte: Stili di vita; Educazione alimentare; Rapporto personale con il cibo; La dimensione della convivialità; la dimensione temporale nella preparazione del cibo.

Organizzazione e attività

La prima parte dell’attività, concentrata nel II quadrimestre di una classe seconda media è stata struttura seguendo un calendario di cinque incontri di due ore ciascuno, a cadenza settimanale o quindicinale, a cui è stato aggiunto del lavoro domestico di ricercazione.

Se la modalità di lavoro in classe segue un orario destrutturato è possibile svolgere questa attività come percorso interdisciplinare e utilizzare anche ore di lavoro libero.

Osservare/ ascoltare

Si parte da un’attività di stimolo in cui l’insegnante legge e commenta, attraverso il contributo attivo dei ragazzi, un brano autobiografico; nello specifico il primo capitolo del libro Se niente importa di J. S. Foer – Raccontare storie. Si lavora attraverso domande stimolo per l’attivazione di un dibattito in classe che porterà alla realizzazione di un cartellone che evidenzia i due concetti di cambiamento e stabilità. Si prosegue con la stesura di domande guida per la realizzazione della propria autobiografia alimentare, creando, in aiuto, un cartellone con un glossario tematico sull’argomento da tenere sempre in classe.

Ricercare/ricordare

In classe e a casa i ragazzi sono stimolati a ricordare episodi significativi lungo l’asse spazio-temporale, aiutati dalle testimonianze dei membri della famiglia, da fotografie e oggetti personali. Questa ricerca porterà alla ricostruzione della propria biografia-alimentare attraverso lo strumento dell’intervista in famiglia e dell’autoriflessione.

Confrontare

Attraverso la presentazione in classe delle informazioni raccolte tramite l’intervista, ci sarà il confronto e lo scambio di pensieri tra i ragazzi finalizzato ad individuare aspetti comuni, dissonanze e soluzioni divergenti. Alla fine si procederà alla creazione di un cartellone aspetti comuni/ divergenze.

Pensare al futuro

Mentre si lavora sul piano più strettamente personale è importante stimolare gli alunni attraverso la presentazione di filmati e documentari per approfondire tematiche di educazione alimentare e sviluppare il senso critico e la libertà di scelta. Nel caso specifico si è scelto di visionare e commentare spezzoni tratti dal film Terra Madre di E. Olmi; portando a riflettere sul ruolo e il rapporto tra alimentazione, equilibrio ambientale e salute e benessere dei consumatori.

In questa fase è possibile attivare i ragazzi anche attraverso attività ludiche. Nel particolare sono state proposte due attività dal titolo Essere pronti a cambiare, scoprire nuovi sapori e Saper fare la spesa, come leggere le etichette. Creando dei veri e propri laboratori di degustazione in classe, giochi di letture delle etichette e letture di approfondimento.

Scrivere una pagina autobiografica

 L’ultima parte del progetto prevede la stesura del lavoro autobiografico: in aula informatica, i ragazzi lavoreranno alla stesura della propria storia personale, allegando al testo scritto foto, ricette, disegni.

 L’obiettivo finale è trasformare la classe in una redazione, ognuno con i suoi compiti (stesura testi, revisione, illustratori, assemblaggio, …) per la realizzazione di un libro che raccolga le storie autobiografiche di tutti gli alunni, creando un libro alimentare della classe.

 

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Attività pratica

L’attività pratica che andrà ad attivare vere e proprie competenze di autogestione, collaborazione e capacità di risoluzione di problemi riguarda la partecipazione, con un banchetto autogestito dai ragazzi alla festa paesana. In questo caso i ragazzi sono chiamati a sistemare e revisionare il materiale prodotto l’anno precedente; organizzare la presentazione al pubblico; organizzare e dividersi i compiti per allestimento banchetto; realizzare, possibilmente a scuola o a casa nel piccolo gruppo, torte, dolcetti o altri oggetti da proporre al banchetto cittadino con offerta libera. I ragazzi avranno anche il compito di gestire i turni di partecipazione alla festa, che nel nostro caso si è svolta in un weekend perciò su due giorni, avendo cura di calcolare che nell’ora di punta ci dovranno essere più persone a illustrare il progetto, ma soprattutto avranno la possibilità di gestire il denaro guadagnato attraverso le offerte e decidere cosa fare di questo.

Nel nostro caso specifico il fine ultimo era ammortizzare i costi per partecipare alla visita di Expo 2015 a Milano.

 I benefici di questa didattica

Con questo lavoro si è cercato di sviluppare abilità intellettuali (espressive, creative, di progettazione), ma anche il bisogno di interagire in modo paritario e di avere relazioni assistite amichevoli con adulti che non sono i propri genitori attraverso l’esperienza di una comunità reale e di un lavoro significativo, un lavoro che viene valutato dalla comunità stessa. Cercando in questo, almeno in parte, di aderire alle idee espresse da Maria Montessori nella formulazione della sua proposta per la scuola media, la Erdkinder o Farm school.

 

 

 

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