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L’idea dell’infanzia nella società contemporanea

La società contemporanea tende ad appiattire tutto in definizioni veloci e convenienti a placare i nostri sensi di colpa e le nostre necessità di sentirci importanti, di avere spazi sufficientemente grandi per vivere e coltivare il nostro ego. La visione dell’infanzia non ne è risparmiata e se da una parte sembra che essa abbia acquistato spazio e importanza, dall’altra è ben evidente che l’interpretazione è sempre troppo personale e adattata alle esigenze degli adulti.

I bambini vengono sottovalutati, sminuiti, rimpiccioliti

I bambini non vengono trattati più come piccoli adulti a cui si richiede un determinato comportamento, non vengono sminuite l’importanza e le fondamenta di un’infanzia felice, eppure ci rivolgiamo a loro sempre come delle persone inferiori che devono apprendere da noi e da noi dipendere in tutto e per tutto. Li sottovalutiamo quando parliamo davanti a loro dei comportamenti che noi riteniamo scorretti e che attribuiamo a loro capricci, li sottovalutiamo ancor di più quando parliamo davanti a loro dei nostri problemi, quando neghiamo il loro aiuto, quando non abbiamo tempo da dedicargli perché occupati in attività da adulti.

Li sottovalutiamo soprattutto quando li pensiamo un contenitore vuoto da riempire di nozioni che noi riteniamo importanti, quando ci riteniamo maestri e dispensatori di qualcosa di importante. Li sottovalutiamo quando li osserviamo e li vediamo tutti uguali, aspettandoci delle risposte automatiche a certi nostri comportamenti, e non vediamo che non esiste il bambino, ma esistono Zoe, Gaia, Diego, Luca, Francesco, Sara, … . li sottovalutiamo quando pensiamo che non serve parlare perché non possono capire e forse è meglio nascondere le nostre emozioni, che non devono venire a conoscenza delle nostre debolezze.

Li sottovalutiamo quando pensiamo che facciano apposta a metterci in difficoltà e a tutti costi vogliamo controllare i loro comportamenti. Li sottovalutiamo quando pensiamo abbiano bisogno più di autorità per crescere che di amore incondizionato. È una nostra mania di grandezza, una nostra debolezza, è ammettere che alle volte anche noi adulti possiamo perdere il controllo senza perdere la dignità.

Una nuova idea di infanzia parte da una nuova idea di educazione

L’idea dell’infanzia nella società contemporanea è ancora lontana da essere quella reale, ma ci sono importanti segni di risveglio che fanno ben sperare. Tutto parte dall’educazione, dal mettere il bambino al centro, dal rendere la crescita qualcosa di partecipato, dal non giudicare, dal lasciare il giusto spazio all’espressione e dal capire che anche noi adulti abbiamo molto da imparare dai bambini. Ecco perché essere genitori e fare gli insegnanti sono i mestieri più belli del mondo!

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