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Quanti giochi deve possedere un bambino per essere felice?

In questo periodo post-Natalizio da sbornia di feste e, per chi ha figli piccoli anche da regali, non si può evitare la seguente domanda: quanti giochi deve possedere un bambino per essere felice? Mi ritrovo la casa invasa da peluches e bamboline di ogni misura e fattezza, che piangono, ridono e vogliono il latte, da qui è passato San Niccolò, Babbo Natale e la Befana, per non parlare di zii, nonni e tutto il parentado.

Ognuno ha lasciato un pensiero gradito. Eppure mia figlia, oggi mentre eravamo a fare la spesa, insolitamente, in un supermercato mi ha chiesto di nuovo di comprarle un gioco. Voleva un’altra bambolina!

I giochi sono tutti realizzati per i bambini?

Oggi sembra proprio che i giochi non bastino mai e che bisogna sempre regalarne di nuovi, in base all’età, per stimolarne determinate funzioni intellettive. E chi più ne ha più ne metta.

Se uno entra in un negozio di giocattoli specializzato ha l’imbarazzo della scelta e, in un primo istante, anche un capogiro. Si parte da peluches stratosferici e di ogni misura, bambole super accessoriate, ci sono anche carrozzine, marsupi e ovetti per trasportarle. E mi fermo al “settore femminile”, senza farne una questione di genere, semplicemente perché mi è più affine. Per non parlare del boom dei giochi montessoriani, che magari di montessoriano non hanno nulla se non la dicitura sulla scatola.

Tutti questi giochi sono in effetti costruiti per le esigenze di un bambino? Osserviamo un neonato o un bambino di circa un anno d’età, ha realmente bisogno di un giochino in plastica super colorato e accessoriato con suoni e rumori di ogni tipo? Tutto questo non creerà solo una sovrastimolazione e un possibile iperattivismo? Le mie sono solo interrogativi da mamma, che ha qualche conoscenza pedagogica più approfondita.

Come scegliere un gioco veramente costruttivo

Un giocattolo per essere realmente costruttivo per la crescita del nostro bambino dovrebbe essere fatto di un materiale naturale, possibilmente rifinito con cura. La plastica, liscia e uniforme, che sensazioni tattili può offrire?

Dovrebbe possedere pochi colori, possibilmente partendo da quelli primari, per non creare confusione e permettere alla mente del bambino di concentrarsi su un aspetto alla volta. A riguardo le difficoltà e varietà dovrebbero essere introdotte una alla volta, aumentandole a seconda delle età.

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Il gioco simbolico

Nonostante la mia filosofia sia di acquistare solo giochi in occasioni speciali, compleanno e Natale, e nel resto dell’anno optare per libri a volontà e pennelli e colori, la mia casa è ben fornita di giocattoli. Eppure mi capita di sorprendere la mia bambina immergersi nel gioco proprio quando utilizza oggetti quotidiani destinati ad altre funzioni.

Spesso gioca a far finta di cucinare e nonostante abbia a disposizione pentole e pentoline, si inventa tazzine e posate con oggetti inverosimili. Per non parlare di minestroni di terra e fiori multicolori.

E dialoghi impensabili con oggetti di varie forme e natura che diventano animali e persone animate.

Quando un bambino è felice?

Quando i bambini giocano con niente, imparano più di quanto possiamo immaginare. Non importa offrire loro effetti speciali, ma occasioni e tempo per giocare con le cose di tutti i giorni. Giochi che vanno visti con uno sguardo curioso, come quello di un bambino quando vuole scoprire il mondo attorno a sé. (Cit. art. Uppa, A. Di Pietro, Giocare con poco, quasi con niente, anno XVI n°6/ 2016)

Per non dimenticare il notevole risparmio di tempo nel riordinare case sempre più piccole, ma stipate di oggetti, con genitori che hanno sempre meno tempo libero.

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