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L’importanza di leggere ai bambini già da 0 a 3 anni

Qual è il momento giusto per iniziare a leggere delle storie ai nostri bambini? Vorrei rispondere a questa domanda attraverso la mia esperienza personale, di mamma innanzitutto, con delle considerazioni generali da insegnante che ha visto negli ultimi dieci anni aumentare a dismisura le difficoltà di lettura, scrittura e ascolto tra i suoi alunni adolescenti.

I miei ricordi delle mie prime letture

I ricordi delle mie prime letture sono indelebili nella mente, non penso di avere avuto ancora tre anni, ma ricordo benissimo le fiabe dei Quindici lette prima di addormentarmi. A richiesta mia mamma doveva raccontarmi ogni sera la storia di Zio Lupo e della bambina golosa. Ma molto probabilmente, grazie anche al fatto che avevo una sorella maggiore, ho iniziato a sfogliare libri molto prima.

Oltre alle fiabe ho un vivido ricordo del piacere di ascoltare e imparare a memoria le filastrocche e le piccole poesie, tant’è che alcune sono rimaste impresse nella mia mente fino ad oggi.

Quando sono divetata io la mamma

Da insegnante ho sempre cercato di sostenere la lettura, penso sia quasi un obbligo per un educatore, e frequentando la biblioteca comunale sono venuta a conoscenza del progetto Nati per leggere. Durante la mia gravidanza però mi sono mossa sull’onda dei ricordi piacevoli dei miei ascolti da piccina piuttosto che su indicazioni teoriche. Ho riacquistato i Quindici e subito sono andata a ricercare i racconti e le filastrocche che mi avevano affascinato da piccolissima. Ecco l’importanza di leggere ai bambini: non da garanzie di trasformare i più piccoli in adulti lettori, ma crea ricordi indimenticabili.

Leggere fin da quando si è in grembo

Leggere fa bene fin da piccolissimi, al bambino nel grembo della mamma, che attraverso quel racconto intesse i fili di un legame affettivo che si costruirà. (…) Leggere in famiglia, Laura Ogna

Così mentre mi coricavo per il sonnellino pomeridiano, ho cominciato a canticchiare alla mia piccola ancora in grembo, Stella stellina, la mia ninna nanna da bambina. Era un momento tutto per noi, per cominciare a prendere dimestichezza verso questo nuovo rapporto che si stava instaurando. Era un momento di coccole e tenerezze. Ancora oggi, a distanza di tre anni, quando la piccola Zoe ha difficoltà nel prendere sonno, canticchio quella ninna nanna e tutto si risolve.

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Leggere al neonato

Dopo il parto presa dalle incombenze dei primi mesi, dal ritmo poppate – nanna, tutte le mie forze erano concentrate al riposo. Avevo quasi dimenticato la possibilità di leggere. Ma un giorno mentre chiacchieravo con una conoscente quest’ultima elencandomi tutte le gioie dell’essere madri, tranne la carenza di sonno che era la mia priorità in quel momento, mi disse “… e pensa quando le potrai leggere delle storie prima della nanna!”

Questa frase semplice e spontanea mi ha illuminato. Perciò da quel momento in poi, tra una poppata e l’altra, quando la mia bimba non dormiva cercavo di leggerle le fiabe classiche della nostra infanzia. Con sorpresa ho scoperto, che pur essendo così piccola, c’era curiosità e attenzione all’ascolto delle mie parole.

Leggere fa bene (…) al neonato, che nella voce della mamma impara a riconoscere i suoni della lingua materna e tutto l’affetto che quella voce gli può comunicare. Leggere in famiglia, Laura Ogna

Incontro con gli esperti

Appena Zoe ha cominciato a crescere un po’ e io sono uscita dalla routine latte, nanna, cambio pannolino, dedicando del tempo alle mie letture personali sono entrata in contatto con la rivista Uppa, rivista indipendente scritta da pediatri ed esperti educatori. Qui c’è sempre una rubrica in cui si promuovono i libri e le musiche per bambini, anche piccolissimi. E allora ho cominciato a essere un attenta sostenitrice di Nati per leggere e ho scoperto anche Nati per la Musica.

Grazie alla fornitissima biblioteca della mia cittadina e alle numerose attività qui proposte, ho imparato a scegliere i libri giusti da proporre a mia figlia in base alle esigenze di crescita, perché da ascoltatrice potesse diventare anche una attiva lettrice e fruitrice di libri essa stessa.

Photo by Kimberly Farmer on Unspla

Come dovrebbero essere i primi libri?

Ecco un decalogo delle caratteristiche che dovrebbero avere i primi libri da offrire al bambino all’incirca verso il nono mese di vita, quando i grandi progressi che caratterizzano la sua crescita gli permettono di capire che quello strano oggetto che ha tra le mani è un libro.

I primi libri dovrebbero essere innanzitutto sicuri, maneggevoli e resistenti, a forma di libro e non sagomati a ricordare altri oggetti. Libri curati e che lascino il segno, che creino curiosità e voglia di lettura. Libri con tante illustrazioni, possibilmente di oggetti quotidiani e vicini alla vita del bambino. Libri con piccole storie. Facili da pulire. Libri con le azioni che fanno tutti i bambini. Libri che facciano sorridere.

Gli effetti di un lettore precoce

Non posso certo sapere se aver iniziato presto Zoe alla lettura sia la ragione delle sue doti oratorie, posso solo constatare che ha iniziato a parlare molto presto e che ora le sue proprietà di linguaggio sono piuttosto avanzate. Naturalmente continuiamo a leggere, a frequentare con costanza la biblioteca e a fare tesoro dei consigli di Nati per leggere.

È certo comunque che un bambino che riceve letture quotidiane acquisirà un vocabolario più ricco, avrà più immaginazione, si esprimerà meglio e sarà più curioso di leggere. Leggere ad alta voce è piacevole e crea l’abitudine all’ascolto, aumenta molto la capacità di attenzione, e accresce il desiderio di imparare a leggere. Ciò consentirà una più facile comprensione dei testi scolastici e una minore fatica nell’ascolto e nell’acquisizione di nuove conoscenze e abilità legate allo studio, alla scrittura e alla lettura.

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Leggendo si creano legami

Nati per leggere ha un sito web molto ben curato e stimolante, che vi consiglio di visitare, ricco di spunti di lettura, dettagliati per età, di attività e consigli per genitori ed educatori.

Nella sezione dieci buoni consigli per leggere con i nostri bambini mi piace ricordare forse il più importante: LEGGIMI PERCHÉ COSÌ STIAMO ASSIEME. La lettura rafforza la relazione tra l’adulto e il bambino e facilita un processo di conoscenza reciproca importantissima per instaurare un dialogo e un confronto utili alla crescita globale del bambino. Il tempo passato a leggere insieme è un tempo ricco per entrambi: genitori e figli.

Ecco perché non è mai troppo presto per iniziare a leggere.

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