Una delle problematiche più diffuse tra gli studenti della scuola dell’obbligo, riscontrate ed evidenziate dagli insegnati come abilità fortemente in calo e deficitarie di tutta un’altra serie di abilità da esse dipendenti, sono la sempre più scarsa capacità di ascolto e di attenzione. Ma educare all’ascolto si può, anzi si deve, fare fin da piccolissimi. Ascoltare musica per i bambini piccoli è un ottimo esercizio per porre le corrette basi e sviluppare buone abitudini da grandi.
Come si può educare all’ascolto?
Ma cosa significa sviluppare capacità di ascolto e come si può aiutare il bambino in questo? Vi sono molte attività che si possono realizzare con i bambini di ogni età per sviluppare e stimolare il senso dell’udito e con esso l’ascolto, che crescendo andrà affinandosi. Ma se non si è mai stati stimolati ad ascoltare certa musica, a sentire la differenza tra silenzio e rumori, a prestare attenzione alle voci di chi ci parla, mano a mano che cresciamo avremo più difficoltà.
Vivere in una situazione di monotonia acustica, circondati sempre dagli stessi rumori, non essere guidati a percepire e distinguere i vari suoni, porta ad una situazione di indifferenza sonora che nel tempo inciderà su ascolto e attenzione, influendo sulla qualità dell’apprendimento. Ma pensiamo anche alle altre mille situazioni quotidiane dove il senso dell’udito è fondamentale e un senso dell’udito allenato può fare la differenza.
Educare all’arte dei suoni si può e insegnanti e genitori hanno il dovere di farlo con attenzione educando al bello, anche acustico, e aiutando a sviluppare un senso del gusto consapevole, favorendo la motivazione delle scelte fatte e i gusti espressi, con un dialogo costante, delicato, non invadente, perché divenga un ascolto personalizzato e soggettivo.
Si inizia già nella pancia
Se l’udito è uno dei cinque sensi che si sviluppa prima, già nel grembo materno, è durante i nove mesi di gestazione che deve iniziare l’educazione sensoriale. Non è necessario possedere doti educative particolari, ogni genitore è dotato di sensibilità verso il futuro nascituro, perciò basterà prendere consapevolezza dei suoni a cui è sottoposto.
Importantissima è l’alternanza tra silenzio e suono, che non dovrebbe mai essere rumore eccessivo, ma sempre dolce, possibilmente diversificato e legato ad attività che il bambino andrà a vivere nei primissimi mesi di vita. Riconoscendo questi suoni percepiti già nei nove mesi di gestazione, il neonato, amante della rutine, si sentirà al sicuro e non vivrà stress legati all’imprevisto.
È possibile scegliere una musica particolarmente rilassante per la madre e farla sentire ripetutamente, magari sempre in una stessa circostanza, questo permetterà di utilizzare la stessa musica per calmare e rassicurare il neonato nei momenti di stress del primo periodo. Importante è scegliere una musica rasserenante e non eccessiva. Questi ascolti potranno proseguire dopo la nascita, affiancati e differenziati da proposte altre per genere e provenienza geografica.
La voce di mamma e papà
Un altro elemento fondamentale per sviluppare la capacità all’ascolto, è il dialogo con la madre e il padre che dovrebbe iniziare già nei mesi di gravidanza. Parlare al bambino, rivolgendosi a lui possibilmente con il suo nome, aiuta a sviluppare consapevolezza, coscienza di sé, e pone le basi per il legame affettivo con i genitori. Il neonato è dotato di una vista deficitaria e alla nascita riconosce madre e padre soprattutto grazie all’udito e all’olfatto, se avrà imparato a farlo già nei nove mesi precedenti, sarà per lui tutto più confortante.
Il gioco del silenzio
Quando il bambino è già grandicello e comincia a parlare, intorno ai diciotto mesi, è possibile iniziare a introdurre il gioco del silenzio. Si tratta di un semplice gioco per imparare a creare il silenzio e ad amarlo. Inizialmente non sarà facile, si potrà provare sedendosi di fronte a lui, chiudendo gli occhi e stando in silenzio per alcuni secondi. Così riuscirà a capire meglio di cosa si tratta. Una volta raggiunto il silenzio, è possibile invitarlo ad ascoltare tutto quello che c’è nel silenzio, descrivendo quello che noi sentiamo e condividendo le nostre impressioni.
Ascolti musicali
Gli ascolti musicali non dovrebbero mai mancare, ma anzi crescere in quantità e qualità in modo proporzionale. Tutte le proposte dovrebbero essere motivate e avere uno scopo ben preciso. Non è necessario proporre musica per bambini, anzi è molto consigliato spaziare nei generi per offrire varietà. Quando oramai il bambino è abile nella posizione eretta, si può affiancare all’ascolto il movimento, la danza. Ricordando che il movimento è apprendimento.
Audiolibri
Poco alla volta è opportuno introdurre l’ascolto degli audiolibri, iniziando con brevi storie musicate per proseguire con le fiabe classiche. Questo ascolto è un ottimo esercizio di concentrazione e di stimolazione della fantasia e un’eccellente sostituto alla televisione, che nei primi anni di vita è dannosa allo sviluppo del cervello.