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Festa di primavera: porte aperte nelle scuole Waldorf!

Da qualche mese ho potuto sperimentare la sacralità della domenica: niente lavoro, ma tempo dedicato alla condivisione in famiglia di luoghi, esperienze e realtà speciali. Non sempre è possibile, ma quando si realizza si sperimenta il reale benessere da riposo con conseguenze positive su più fronti. Questo week end è stato fortunato e rilassante: abbiamo partecipato alla tradizionale festa di primavera che si tiene nelle scuole Waldorf.

La festa di primavera

Ogni anno a primavera le scuole che seguono la pedagogia steineriano realizzano una festa con spettacoli musicali e teatrali creati dai ragazzi per tutta la comunità. È un momento per aprire le porte delle scuole a chi non le frequenta abitualmente e introdurli in questo mondo affascinante e, purtroppo, ancora sempre poco conosciuto. Un occasione per permettere ad adulti e bambini di sperimentare varie attività pratiche e coinvolgenti.

Quella di oggi non è stata la mia prima festa di primavera Waldorf, ma la gioia e la serenità nel parteciparvi è stata la medesima di alcuni anni fa, aggiungendo la consapevolezza di un percorso pedagogico più approfondito e la visione da mamma che è arrivata nel frattempo. E così al bel ricordo di alcuni anni fa si aggiungerà quello di quest’anno e probabilmente quello dei prossimi anni.

Una scuola aperta è una scuola che accoglie

Parto dalle riflessioni che sulla strada del ritorno hanno affollato la mia mente, per poi raccontarvi la giornata in sé. Se ho deciso di scrivere un articolo per parlarvi di questa esperienza è perché penso che questo sia un vero esempio di scuola aperta. Una scuola che si apre al territorio per farsi conoscere deve infatti prima di tutto accogliere e mettersi a disposizione degli altri. Fare una festa, in primavera, è quanto di più simbolico e piacevole possa esserci.

Non un semplice sabato pomeriggio, non una mattinata dedicata a chi già sa che in quella scuola vuole iscriversi, non due ore di colloquio con le maestre per conoscersi, ma un’intera giornata di festa da condividere per chiunque voglia partecipare, anche se non è intenzionato a iscriversi lì. Perché dietro a questo luogo c’è un pensiero, uno stile di vita, un modo di vedere la realtà che è peculiare e specifico.

Non ci sono piani dell’offerta formativa scritti e appesi da leggere, che poi nessuno leggerà, ma persone e azioni concrete da poter vivere, sperimentare. Ogni scuola dovrebbe aprirsi all’esterno, per permettere di farsi conoscere e per permettere di conoscere gli altri; per condividere, nel vero senso di avere qualcosa da spartire con gli altri. Fosse solo un pensiero, ma anche soprattutto il lavoro quotidiano dei nostri bambini e ragazzi, che non rimarrebbe così confinato nei quaderni.

Ma in cosa consiste questa festa?

La scuola che ho potuto visitare si trova in un piccolo centro del Friuli collinare, ospita il giardino d’infanzia e le scuola Waldorf con le classi dalla I alla VIII. È situata in uno stabile messo a disposizione dal Comune e precedentemente ospitante le scuole elementari oramai chiuse. La scuola è divisa su due piani, ha una capiente palestra e un giardino accogliente dove i bambini possono correre tra orti e alberi da frutto.

Durante questa mattinata il giardino era allestito da bancarelle realizzate in collaborazione tra ragazzi e genitori dove era possibile acquistare oggetti costruiti a mano con cura e attenzione, utilizzando sempre prodotti naturali. Come attività di apertura, tutti erano invitati in palestra ad ascoltare lo spettacolo musicale realizzato dai bambini e dai ragazzi: canzoni, danze, musiche, per concludere con un ospite musicale come la banda di archi di comuni limitrofi.

La visita alla scuola

Dopo questo piacevole ascolto tutti a vistare il giardino d’infanzia e la scuola, con le maestre come guide d’eccezione, pronte a relazionare sulle attività svolte e sulla quotidianità della vita nella scuola e disponibili a rispondere alle domande dei curiosi. Entrando in queste classi non si può non venire coinvolti e affascinati da odori e colori: profumi naturali, essenze floreali, cera d’api e legno; colori tenui, pastello, d’atmosfera e calibrati a seconda dell’età.

E visto che la tematica è molto attuale è giusto sottolineare come in queste stanze non si possa ritrovare nessun oggetto di plastica, ma molto materiale naturale, legno, lana, cera.

Speciale è anche la possibilità di visionare i quaderni dei bambini e ragazzi, quaderni esteriormente uguali per estetica, senza righe predefinite e scritti e realizzati con cura e molto colore. Infatti non c’è traccia di penna biro, ma molto colore e molto lavoro realizzato utilizzando l’esercizio della mano. Carte geografiche fedeli realizzate senza l’uso di carta velina ricalcante, ma ricopiate grazie all’uso del reticolo.

E questo è solo una piccola visione d’insieme perché ciò che si realizza in una scuola Waldorf andrebbe approfondito con cura.

Alle tredici in punto nella palestra viene servito un ottimo pranzo, sì perché si tratta di più portate fino al dolce e al caffè, per tutti gli ospiti con menù vegetariano curato e studiato. Il pomeriggio è stato ricco di proposte per bambini e ragazzi di ogni età, con laboratori di pittura, costruzione di aquiloni, caccia al tesoro e tanto tanto gioco libero. Così libero e spensierato che è stato molto difficile convincere la mia bambina di due anni e mezzo che era ora di tonare a casa.

Una scuola che accoglie è una scuola in cui stai bene: da iscritto, ma anche e soprattutto da ospite!

 

 

 

 

 

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