Che la scrittura sia terapeutica ce ne siamo resi conto fin da bambini quando custodivamo gelosamente il nostro diario segreto, chiuso a chiave e con lucchetto per impedire a chiunque di leggere i nostri più reconditi pensieri; eppure una volta diventati adulti pochi sono coloro che continuano in questo gesto semplice quanto profondo e liberatore. In questo articolo rifletteremo sull’importanza della scrittura come mezzo terapeutico, un semplice mezzo, senza effetti collaterali, attraverso il quale ottenere benessere e serenità.
Perchè da adulti non scriviamo più?
Viviamo in un epoca in cui scrivere per piacere è relegato all’ultimo posto tra le attività quotidiane, questo prevalentemente per la mancanza di tempo e così diventando adulti regrediamo allo stato di analfabetismo culturale. Già la lettura è penalizzata, ma sicuramente viene vista come un’abilità che non richiede molte qualità ed è anche più facilmente spendibile. Scrivere invece richiede uno sforzo maggiore, ma i benefici sono senz’altro appaganti.
Mille motivi per farlo ancora
Possiamo decidere di scrivere quotidianamente tenendo un diario e raccontando fatti significativi che ci hanno colpito: potrebbe trattarsi di un diario di viaggio e allora quanto sarà piacevole rileggerlo dopo qualche anno e perché no, anche un bel ricordo da condividere con figli, parenti e amici. Non solo istantanee da cellulare o post dei ricordi, ma un racconto articolato da parole varie e variegate. Oppure potrebbe trattarsi di un semplice diario di memorie personali, dove trovano sfogo anche i nostri lati emotivo e psicologico.
Scrivere significa fermarsi a riflettere, pesare le parole per sceglierle con cura e perciò scrutare con attenzione emozioni, sentimenti, azioni, automatismi che portiamo nella nostra vita quotidianamente, che magari ci appesantiscono e ci legano a vecchi schemi ripetitivi. Rileggerli a distanza di tempo, anche breve, ci permette di guardare con maggior distacco dentro di noi e probabilmente trovare soluzioni che pensavamo inaspettate.
Il valore terapeutico della scrittura nelle relazioni: la lettera
Scrivere può avere un valore terapeutico e d’aiuto anche quando abbiamo qualche nodo relazionale da sciogliere; là dove esprimerci a voce ci risulta difficile oppure ci è negato, la lettera assume una forza e una duttilità strabilianti. Che poi venga consegnata o meno al destinatario non ha importanza, ma abbiamo comunque portato fuori da noi problematiche e questioni che non trovavano spazio né risposte.
Le varie fasi della scrittura di una lettera
Se una questione irrisolta con un amico o famigliare ci crea malessere e ci fa soffrire, nell’impossibilità di chiarire a voce, usiamo la scrittura con le sue mille sfumature e potenzialità. Prepariamoci a scrivere come se stessimo compiendo un piccolo rito: respiriamo, troviamo la nostra concentrazione interiore, scegliamo con cura carta e penna e isoliamoci scegliendo un posto tranquillo e indisturbato. Una volta iniziato lasciamoci trasportare dalla scrittura stessa, senza dar peso alle cancellature e senza rileggere quello che abbiamo prodotto se non alla fine del lavoro. Rileggendo la lettera possiamo scegliere se siamo disposti a inviarla al destinatario o se rimarrà solo un esercizio personale, ma sicuramente ci sentiremo più leggeri.