Quello che si apre tra pochi giorni sarà un anno scolastico strano e pieno di incertezze. Strano perché sarà il primo a iniziare con l’entusiasmo di tutti insegnanti e studenti, dopo tanti mesi lontani dai banchi di scuola, si riparte con voglia di fare, idee, buoni propositi e tanta, tanta voglia di stare assieme. Questo entusiasmo è frenato dalle incognite sul futuro, dalle misure preventive, dai distanziamenti, dalla paura di condivisione che è cresciuta in noi in questi mesi. Un inizio di anno scolastico piuttosto strano. Merita il fermarsi un attimo a riflettere.
Se l’inizio è la parte più importante del lavoro, come sosteneva Platone, dobbiamo prestarci molta attenzione. Avvicinarsi con cura a questo inizio anno, quasi in punta di piedi, delicati come una ballerina che danza oppure con forza e coraggio, audaci guerrieri. Ma qualsiasi sia la nostra modalità di affrontare la vita, dobbiamo essere in grado di mettere da parte la paura, forse in modo un pò spregiudicato, quasi fossimo pazzi, per andare a riprenderci il nostro posto, il nostro spazio. Tutti, studenti e insegnanti.
Il brusio di un inizio pieno di incertezze
Tutti sono in attesa, ascoltano, quatti quatti da dietro le quinte, chi scettico, chi deluso, chi triste, chi ansioso. Chissà come sarà la nuova scuola? Quella tanto chiacchierata, quella con mascherine, banchi a rotelle e distanziamento sociale nel momento di massimo sviluppo della socialità. Non rimaniamo lì a guardare, in timorosa attesa, ma prepariamoci al meglio, come se dovessimo andare al primo incontro tanto atteso. Curiamoci di splendere. Non tanto per noi, parlo di insegnanti e genitori. Lo dobbiamo ai bambini, ai ragazzi, un inizio sereno.
Quello che abbiamo vissuto i primi mesi di questo stranissimo 2020 ha lasciato e lascerà il segno sulle nostre vite, ancora di più su quelle dei nostri figli. Vivere in uno spazio delimitato, senza scambi, senza connessioni. Senza abbracciarsi, senza guardarsi negli occhi, senza interagire. Saranno esseri umani diversi quelli che si ritroveranno per questo nuovo inizio e nuova, di conseguenza sarà la scuola. Dovrà esserlo, non avrà più scuse.
Sarà una scuola profondamente nuova
Perché questi mesi di didattica a distanza, di video lezioni ci hanno insegnato molto. Soprattutto ad essere più umani. Siamo entrati nelle case dei nostri alunni, nella loro quotidianità stravolta, nei ritmi famigliari. Abbiamo dovuto inventarci, tutti, un nuovo modo di insegnare perché lo stesso strumento digitale lo richiedeva; il libro si è fatto un po’ da parte e a lasciato campo alla creatività. Si è lavorato per piacere, per interesse e non solamente in vista di una verifica o una valutazione. La scuola non potrà più essere quella di prima.
Questo è il mio inizio
Questo inizio anno scolastico mi sento entusiasta, fiduciosa, ottimista. Questo inizio anno voglio mettere la mia attenzione sul desiderio di reincontrarsi dei miei alunni. Questo è il mio inizio. Lo voglio fare sentendomi addosso la responsabilità di un’affermazione di Pier Paolo Pasolini “Educare sarà il compito più alto”. Perché è così. E in questi mesi di assenza di scuola, lo abbiamo compreso bene tutti. Genitori, insegnati e anche studenti. Buon inizio scuola a tutti.