giochi di movimento

Giochi di movimento per bambini e ragazzi

Muovere il corpo significa anche conoscerlo e saperlo guidare, ecco perché i giochi di movimento sono utili a tutte le età: permettono di divertirsi, possono essere svolti individualmente o a piccoli gruppi, lavorando sulle relazioni, aiutano a sviluppare coordinazione e capacità fisiche quali resistenza e precisione,  e infine caricano di energia. Ogni attività intellettuale dovrebbe essere anticipata da una piccola attività fisica per permettere a corpo e mente di attivarsi ed essere così pronti e maggiormente ricettivi.

I giochi che presento possono essere proposti a bambini e ragazzi: i primi, più semplici sono indicati per bambini della scuola dell’infanzia o della primaria e servono oltre che per permettere al corpo di muoversi anche per sviluppare consapevolezza e conoscenza del proprio corpo. Ci sono dei giochi che possono essere presentati a varie fasce di età modulandone la difficoltà e hanno l’obiettivo di sviluppare la percezione del proprio corpo, lavorando sulla bilateralità destra-sinistra. Infine suggerisco i giochi sulle emozioni che possono coinvolgere solo il volto, tutto il corpo oppure concentrarsi sulla voce.

Dove sei stato toccato

Questo gioco è indicato per i bimbi più piccoli e permette di sviluppare la conoscenza del proprio corpo e l’attenzione; può essere svolto sia all’aperto che al chiuso, individualmente o a piccoli gruppi. Si benda il bambino che può sdraiarsi o stare in piedi ben dritto, l’adulto o il bambino della squadra avversaria tocca una parte del corpo del bambino bendato chiedendo se ha sentito qualcosa e in quale punto del corpo. Più il tocco è leggero, maggiore è l’attenzione che deve avere il bambino in ascolto.

Vai nella giusta direzione

Questo gioco può essere proposto a bambini e adolescenti con lo scopo di affinare senso dell’orientamento spaziale, attenzione e flessibilità. Si chiede al gruppo di riunirsi in cerchio, poi ad alta voce si danno una serie di comandi come camminare, correre, saltellare, camminare su una gamba. A ogni giro in senso più veloce si chiede ai bambini di invertire il senso di marcia o di fermarsi, al terzo errore il giocatore viene eliminato e vince chi resta ultimo. Il gioco può essere svolto anche con la musica, che si fermerà improvvisamente al cambio comando.

Un, due, tre, stella

Questo gioco conosciutissimo che i nostri genitori e noi stessi da piccoli utilizzavamo per riempire i cortili e le piazze nelle sere d’estate, ha lo scopo di sviluppare concentrazione, coordinazione e flessibilità, oltre che allenare la capacità del rispetto delle regole. Può essere proposto sia a piccoli che a grandi variando le difficoltà.

Si dividono i ragazzi in due squadre e si schierano tutti in fondo al cortile  dietro una linea precedentemente tracciata con del gesso o con un nastro adesivo. Dall’altro capo del cortile c’è un adulto o un altro ragazzo che di spalle dice “1,2,3 stella!” e si volta di scatto, nel mentre i ragazzi devono avanzare verso di lui, stando attenti ad arrestarsi prontamente e a farsi trovare immobili nel momento in cui lui si girerà.

Se l’adulto vede qualcuno in movimento, che non si è fermato in tempo o che non riesce a mantenere la posizione d’arresto, lo fa tornare indietro alla partenza. La decisione dell’adulto è insindacabile e si possono stabilire penalità per chi protesta. È possibile modulare a piacere la velocità con la quale pronuncia “1,2,3, stella!” aumentando così le difficoltà del gioco.

Destra – sinistra

Anche questo gioco si presta, modulandone le difficoltà, a essere proposto sia a bambini più piccoli che stanno apprendendo il concetto di destra e sinistra, sia ad adolescenti per affinare la consapevolezza del proprio corpo e migliorare l’orientamento nello spazio.  

Si tratta semplicemente di dare indicazioni riguardo ad attività da fare con piedi e mani destra o sinistra, aumentando la velocità delle richieste aumenta la difficoltà.

Che faccia, scoprire le emozioni!

Lo scopo di questo gioco è lavorare sulle emozioni, sviluppandone consapevolezza e mimica facciale ad essa legata.  È possibile realizzare dei cartoncini con diverse rappresentazioni di mimiche facciali raffiguranti varie espressioni o semplicemente scrivere il nome dell’emozione corrispondente. Per i più piccoli si invita di pescare dal mazzo una carta e mimarla chiedendo poi di dire che cosa esprime. Una possibile variante è far vedere una carta, mimarla e domandargli di quale emozione si tratta. Per i più grandi è possibile estrarre una carta dal mazzo e far mimare l’emozione senza mostrare la carta al gruppo, che deve cercare di indovinare l’emozione corrispondente.

Emozioni e voce

Questa variante consiste nel far esprimere le emozioni con la voce, chiedendo di pronunciare una parola (solitamente il proprio nome) modulando emozioni diverse (tristezza, gioia, entusiasmo, solitudine). Questa attività permette riflessioni su più piani: come le nostre emozioni si manifestino agli altri, quanto la voce trasmetta le nostre emozioni e sia in grado di modificarle.

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