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Don Lorenzo Milani e la scuola per tutti

Parlando di scuola e di educazione è doveroso dedicare un articolo a Don Lorenzo Milani e alla sua idea di insegnamento inclusivo e per tutti. Non trovo sia anacronistico o superato, ma anzi purtroppo penso sia una figura troppo spesso dimenticata e sottovalutata, mentre tutti gli insegnanti dovrebbero aver letto Lettera a una professoressa prima di accingersi a fare questo mestiere. Personalmente è stato il regalo richiesto per festeggiare la mia immissione in ruolo, letto tutto d’un fiato, lo rileggerei a ogni inizio anno.

Don Lorenzo Milani è una di quelle persone che con la sua vita, le sue azioni, le sue idee sono entrate nell’Olimpo delle mie divinità umane, quelle persone eccezionali che tengo nel cuore e che hanno modificato il mio modo di vedere la vita. Quelle persone che mi hanno permesso di fare un salto di qualità e progredire nei miei pensieri, nelle mie visioni. Quelle persone che mi hanno spinto a intraprendere i grandi viaggi, concreti e spirituali. Un po’ come lo è stato Tiziano Terzani o le canzoni dei C.S.I.. Per questo scrivere di lui mi emoziona e inevitabilmente mi fa sentire priva delle giuste parole.

Don Lorenzo Milani con la sua idea di scuola è stato il primo a instillare in me il dubbio che forse la scuola pubblica aveva qualcosa da rivedere, non era così indiscutibile e perfetta come mi era sempre sembrata. Anche se da studente avevo sofferto parecchio la pesantezza e gli obblighi del sistema e il dovermi diligentemente sempre adeguare, ma ottenendo bei voti tutto passava in secondo piano. Da insegnante poi poco alla volta mi sono resa conto che qualcosa non andava, ma, probabilmente causa la mia inesperienza, non riuscivo a capire bene cosa.

Una scuola per tutti

La scuola non è certo per tutti, ma non perché non sia realmente nelle possibilità di tutti, semplicemente perché la scuola è fatta per chi ha voglia di studiare. E questo è l’atteggiamento peggiore, come “un ospedale che cura i sani e respinge i malati”, frase così chiara e scomoda che non può non scuotere l’anima di chi la legge. Don Milani aveva ragione, la scuola è fatta proprio esclusivamente per chi vuole, può e ama studiare e in tutti questi anni passati dalla sua affermazione poco o nulla è stato fatto.

Forse ci siamo riempiti maggiormente le bocche di parole come inclusione, accoglienza, integrazione. Ma nella realtà nulla è cambiato perché ancora troppo spesso gli insegnanti di sostegno rimangono solo insegnanti di un singolo alunno, invece di essere insegnanti di classe portando con se la grande risorsa di poter lavorare in compresenza. Quando emergono problemi di difficile gestione si tende a etichettare e certificare per meglio gestire l’eventuale fallimento invece di proporre una didattica di aiuto tra i pari. Ed ecco il boom di certificazioni.

È possibile che i nostri alunni siano tutti classificabili in qualche problema? Dislessici, discalculici, iperattivi, con deficit di attenzione e chi più ne ha più ne metta.

Scuola pubblica uguale scuola accessibile

La scuola deve essere per tutti, ecco il vero significato di scuola pubblica. Accessibile. Purtroppo la scuola negli ultimi tempi si è ridotta a essere semplicemente scuola statale e di pubblico ha poco. Il giorno in cui la libertà di insegnamento permetterà realmente agli insegnanti di accostarsi agli alunni con una didattica personalizzata e perciò inclusiva avremo finalmente la scuola di tutti e per tutti. Una scuola che non avrà bisogno di certificazioni, una scuola che non produrrà malati, ma che guarirà chi lo era. Una scuola fatta per chi non sa ancora cosa significhi studiare.

 

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