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Consigli di classe: resoconto umoristico, ma non troppo!

Dopo un post tecnico sulla composizione e funzione dei consigli di classe, mi sembra alquanto doveroso dedicarne uno a descrivere in modo soggettivo e personale quello che accade all’interno di queste periodiche riunioni tra insegnanti che dovrebbero essere dedicate interamente a stabilire un dialogo costruttivo verso i ragazzi e che spesso si trasformano in una parodia di lamentele non molto lontana dall’umorismo di scuola zoo.

Innanzitutto mi chiedo perché queste riunioni non finiscano mai in tempo, ma anzi si allunghino a dismisura diventando così prolisse da sconvolgere qualsiasi piano tu possa fare per il post. Sì, direi che un grande difetto degli insegnanti in riunione è non rispettare i tempi, non essere sintetici, ma deviare in itinere in vari percorsi e sotto-tematiche. E soprattutto saltare da un argomento all’altro senza un ordine.

Ci arrabbiamo tanto perché in classe l’ascolto e l’attenzione sono scarsi e il brusio di sottofondo una realtà che infastidisce e poi ci sorprendiamo, quando siamo coordinatori di classe, a richiedere silenzio e rispetto dei turni di parola ai nostri rispettivi colleghi. Sarà un transfert o un abitudine oramai acquisita nella nostra vita? Fatto è che le riunioni silenziose sono pressoché inesistenti in campo scolastico.

Le lamentele sono un altro tasto dolente della categoria insegnanti. E variano un po’ in tutti i campi, dall’aspetto personale, di un lavoro ingrato e sempre più totalizzante, agli alunni indisciplinati e sempre meno interessati a seguire quello che tu proponi. In sede di consiglio di classe però, le lamentele più ascoltate riguardano la burocrazia da produrre per ogni qualsivoglia attività da svolgere. Che nella quasi totalità dei casi ricade sul coordinatore di classe.

Ma l’aspetto più esilarante di tutti è il silenzio che si crea alla richiesta di accompagnatori per la gita scolastica. Oramai è diventata una piaga, ci si nasconde dietro impegni di famiglia e ideologie sulla invalidità di gite che dovrebbero chiamarsi uscite didattiche. Ah la terminologia! Un altro aspetto molto divertente della scuola: cambia spesso, dando l’idea di un rinnovamento continuo, che in realtà si traduce solamente in un cambio di etichette.

Un giorno riuscirò a dedicare il mio tempo a scrivere un libro sulla fauna scolastica, intesa come fauna insegnati, ne varrebbe proprio la pena. Me lo immagino un po’ come un Bar Sport dell’aula insegnanti e sarebbe tutto da ridere. Naturalmente questo post è volutamente esagerato e trasmette il peggio di un consiglio di classe, poi esistono sempre le eccezioni: il mio ultimo consiglio di classe è iniziato con venti minuti di ritardo ed è riuscito a terminare con dieci minuti di anticipo! Incredibile!

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