L’educazione sessuale a scuola dovrebbe trovare il suo spazio? Oppure è qualcosa di cui devono occuparsi esclusivamente i genitori? E ancora: da che età è giusto parlare di educazione alla sessualità? Sta di fatto che nella scuola italiana di educazione sessuale non si parla affatto, soprattutto nei gradi inferiori.
Ho deciso di affrontare questo argomento proprio perché ho vissuto sulla mia pelle, da insegnante, paure e ritrosie di genitori e colleghi che si rifiutavano di proporre o intraprendere un percorso educativo dedicato al sesso e dopo aver letto su quotidiani cartacei e on line discussioni a riguardo con cifre, dati e interviste in merito.
L’educazione sessuale nella scuola italiana è ancora assente, ma il dibattito sul perché esista tale situazione è più vivo che mai.
Se ne parla da più parti e si agisce anche. Il nuovo progetto cinematografico dei registi di Figli della Libertà è dedicato proprio a questo tema, otto ragazzi tra i diciotto e i ventiquattro anni hanno scritto e realizzato un docu-film in cui si parla di diritto al piacere, consenso, identità di genere, pratiche sessuali, e cultura della sessualità. Making (Of) Love è fatto dai ragazzi ed è tutto dedicato ai ragazzi, per chiedere prepotentemente di dare loro un’informazione corretta, utile, libera.
Ma perchè a scuola bisogna parlare di educazione sessuale?
Tutto parte dall’idea che abbiamo di scuola, da ciò che riteniamo siano i suoi obiettivi principali. Se riteniamo la scuola un semplice luogo di trasmissione delle conoscenze, allora possiamo continuare a pensare che inserire l’educazione sessuale sia del tutto inutile. Ha poco senso ripeterci che non è più così, che la scuola è anche altro, se continuiamo a insegnare utilizzando i libri di testo, a misurare il lavoro fatto con le pagine studiate e a programmare il nostro lavoro attraverso la modalità “ti spiego questo e poi verifico quanto hai capito”.
Soprattutto nei primi ordini di scuola l’organizzazione e gli obiettivi dovrebbero essere altri. In una società in cui la mole delle conoscenze è arrivata a volumi ingestibili, in cui tutto è alla portata di un click per tutti, la scuola dovrebbe porsi il compito di creare essere pensanti, dotati di spirito critico, che grazie alle abilità e competenze sviluppate in essa siano in grado di andare alla ricerca di saperi e conoscenze.
Gli obiettivi della scuola
La scuola deve porsi l’obiettivo di creare un uomo nuovo, forte, sereno e consapevole. Parte integrante dell’uomo è la sessualità, non possiamo negarla, nasconderla o vergognarcene. Dobbiamo parlarne in modo serio e consapevole ai nostri figli e ai nostri alunni, libero da schemi e preconcetti, perché conoscere la sessualità è conoscere una parte di se stessi.
Non possiamo più permetterci di lamentarci che sempre più adolescenti si confrontino e imparino di sesso attraverso il web e confondano la sessualità con la pornografia rimbalzando la palla della mancata presenza tra genitori e insegnanti. Per il bene dei nostri ragazzi, per il loro e nostro benessere futuro, dobbiamo guardarci in faccia senza pudore e affrontare uniti domande e quesiti su quest’argomento, che è infondo un pilastro basilare della nostra vita.
L’educazione è un’arma per la libertà
Per crescere persone consapevoli, rispettose di se, dei propri diritti, sicure, libere e soprattutto rispettose dei diritti e delle libertà altrui, l’educazione è l’arma più potente che possiamo permetterci. Non sprechiamola nascondendoci dietro tabù e falsi ideologismi.
Attendiamo con ansia Making (of) Love, dove ancora una volta saranno i ragazzi a insegnarci qualcosa. La libertà di parlare di un argomento che interessa tutti ed è di tutti.
Wow Anna!quanta verità in questo articolo!Basterebbe così poco alle volte!
Complimenti ancora!❤️
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