La storia è sempre stata una delle mie materie preferite da studente e non poteva che essere tale anche da insegnante. Appassionarmi di battaglie e date, personaggi eroici, condottieri e uomini politici e rivoluzionari era per me cosa alquanto facile in gioventù così come innamorarmi a primavera e ho sempre pensato che sarebbe bastato poco a far appassionare anche chi mi stava vicino. Anche i miei studenti. “La storia non si può che amare” dicevo tra me e me, contagerò i miei studenti che non potranno non essere colti dal trasporto e dall’entusiasmo. Ma ben presto mi scontrai con la dura realtà: i programmi di storia, fittissimi, densi e la difficoltà di rendere fruibile e accessibile a tutti libri di testo ricchi di nozioni e contenuti. Anche a chi aveva difficoltà di lettura, di apprendimento e di memorizzazione.
La storia non piaceva a tutti. E non tutti erano disposti a farsi travolgere dall’onda di passione.
Un programma per processi di trasformazione
Quest’anno, forte del Corso Montessori per la scuola media e della necessità di sperimentare sul campo quanto appreso lo scorso anno, ho deciso di stravolgere il consueto programma di storia per la prima media e di procedere per tematizzazioni, presentare la storia per processi di trasformazione, affrontando temi e problemi del passato partendo dal presente e dalla consapevolezza che il mondo di oggi è il risultato dei processi di mutamento di lunga durata avvenuti nel passato. E ho visto finalmente illuminarsi il volto di molti ragazzi. Comprendere, cogliere il perché.
Non si tratta di usare il libro dalla prima all’ultima pagina, seguendo pedissequamente avvenimenti, battaglie, date, ma creare percorso, un filo rosso di unione dei principali processi di trasformazione in atto durante il Medioevo. E allora anche tutti questi strani eventi che vanno dalla caduta dell’Impero romano d’occidente al susseguirsi dei regni romano-barbarici, all’incastellamento, al feudalesimo e alle svolte dell’alto e basso Medioevo, nonché il dominio della Chiesa hanno cominciato ad avere un senso poiché, partendo da una riflessione sul presente, risultano ancorati a problemi e visioni a noi vicine, concrete, di cui abbiamo esperienza. E i ragazzi hanno da subito risposto con entusiasmo e partecipazione.
L’associazione clio92
Utilissimo strumento è la condivisione di materiali, strumenti e idee e per questo consiglio di visitare il sito www.clio92.org e di fruirne i materiali. Si tratta di un gruppo di insegnanti di storia da tempo impegnati a riflettere e approfondire la ricerca teoria sui problemi di apprendimento e insegnamento della storia. Il sito è di facile consultazione, vi è una sezione dedicata all’insegnamento e divisa per ordini di scuola ricca di materiale da utilizzare direttamente in classe, ma soprattutto utile per la programmazione didattica.
Come procedere nell’innovazione
Primo passo da compiere è cercare di selezionare le informazioni e tagliare tutto ciò che è ridondante e superfluo, ponendosi le seguenti domande: Quali sono i concetti fondanti per interpretare il mondo di oggi? Con quali criteri seleziono le conoscenze? Con quale metodologia? Quadri di civiltà, processi di trasformazione, carte geopolitiche, tabelle, grafici. Tra i criteri di rilevanza nel compiere queste scelte è importante selezionare le conoscenze che permettano di cogliere la relazione con il presente, dando una risposta chiara e motivazionale sul perché è necessario studiare la storia. Ecco allora che la scuola, con le sue materie teoriche si avvicina poco a poco alla realtà e alla quotidianità, ci permette di allargare i nostri orizzonti, diventa pragmatica, uno strumento per conoscere l’oggi e migliorare concretamente la nostra vita.
E i programmi non sono più uno spauracchio per nessuno.